VOCI DALLA SHOAH

Tatiana è un’anziana signora ebrea che, insieme alla sorellina Andra, è sopravvissuta ai terribili campi di sterminio nazisti durante la sua infanzia. Separate dalla madre, le due sorelline hanno affrontato il dramma della deportazione nel lager di Auschwitz, riuscendo a sopravvivere grazie al loro straordinario legame e a una forza interiore che ha superato ogni sofferenza fisica e psicologica.Le testimonianze di Tatiana e Andra permettono a chiunque le ascolti di immedesimarsi nel loro dramma e comprendere la crudele realtà del kinderblock, il reparto dove venivano ammassati i bambini troppo piccoli per lavorare. Qui Tatiana e Andra, insieme ai cuginetti Sergio e Silvio, vivevano nella continua paura delle selezioni, consapevoli che ogni giorno poteva essere l’ultimo. Una figura decisiva per la loro sopravvivenza fu una Kapo, una prigioniera a cui era stato assegnato il compito di sorvegliare i bambini del kinderblock. Nonostante il ruolo, questa donna dimostrò un’insolita umanità: decise di proteggerle affinché non venissero selezionate per gli esperimenti medici nazisti. Un giorno, la Kapo mise le bambine in guardia da una terribile trappola ordita dai soldati: annunciarono che i bambini avrebbero potuto rivedere le loro mamme, ma chi accettava sarebbe stato trasferito in un altro campo, destinato a un orrore ancora più grande. Lì, infatti, i bambini venivano usati come cavie umane dai medici nazisti, che iniettavano loro virus letali per studiare gli effetti delle malattie e delle cure sperimentali. Quando l’arrivo degli Alleati divenne imminente, i soldati tedeschi decisero di eliminare brutalmente quei piccoli prigionieri malati per nascondere le prove dei loro crimini. Tatiana e Andra, grazie alla Kapo, capirono subito il pericolo e cercarono disperatamente di convincere il piccolo Sergio a non fidarsi. Ma il desiderio di rivedere la mamma era troppo forte: Sergio accettò l’offerta e sparì per sempre. Oggi, ormai anziane, Tatiana e Andra continuano a raccontare la loro storia, affinché nessuno dimentichi mai quella tragedia. La Shoah non fu solo una persecuzione contro gli ebrei, ma un crimine contro l’intera umanità, che causò la morte e la sofferenza di milioni di persone innocenti. Tra i ricordi di Tatiana, uno degli aspetti più toccanti è la storia della loro mamma. Durante la permanenza nel lager, la madre riusciva a trovarle e a vederle di nascosto, correndo rischi enormi per preservare la loro identità. Ogni volta che andava da loro, ricordava alle figlie i loro nomi, perché non fossero ridotte a numeri tatuati sul braccio o a semplici stücke – pezzi, come i nazisti chiamavano gli ebrei, negando loro la dignità di esseri umani. Nonostante tutto l’amore della madre, Tatiana e Andra, segnate dagli orrori del lager, non riuscivano a riconoscerla. La donna che si presentava davanti a loro non era più la mamma che ricordavano: magrissima, con il capo rasato e vestita di stracci. Smarrite e spaventate, non riuscivano a essere affettuose con lei. Tatiana racconta di averle persino urlato contro di andarsene. Oggi, quel momento pesa ancora sul suo cuore, sebbene abbia compreso solo molti anni dopo quanto amore ci fosse dietro quei fugaci incontri. Un momento particolarmente significativo per Tatiana fu quando, diventata madre a sua volta, si rese conto del sacrificio e dell’infinito amore che sua madre aveva dimostrato in quelle circostanze. La Shoah ci insegna che non possiamo permettere che l’indifferenza e l’odio abbiano la meglio. Come afferma Primo Levi: «È accaduto, quindi può accadere di nuovo.» Questa frase è un monito potente, che ci invita a non dimenticare e a lottare per un futuro migliore, in cui nessuno debba mai più subire tali atrocità. Tatiana e Andra, guardando oggi al passato, ci lasciano queste parole: “Noi siamo sopravvissute e abbiamo il dovere di raccontare, perché un giorno, quando non ci saremo più, sarà la storia a parlare per noi.
Non smettete mai di ascoltare”
​
Buttarelli Emma
Faggiani Angelica.