“C’È CHI DICE NO”

“C’è chi dice no”: incontro per la Giornata della Memoria alla Fondazione Sanguanini
Pensate se tutte le persone con gli occhiali fossero obbligate ad andare in un'altra scuola, in altri negozi ed a vivere in altri luoghi solo perché considerate “diverse”. La stessa cosa l’hanno fatta con gli ebrei dal 1935 al 1945. Senza avere colpe sono stati portati nei campi di concentramento dove venivano sfruttati e uccisi senza motivo. Con questa provocazione è iniziata la mattinata di martedì 4 febbraio 2025, quando la nostra classe, la 2A, è andata nei locali della Fondazione Sanguanini di Rivarolo Mantovano. Qui abbiamo trovato Laura, una bibliotecaria che ci ha spiegato cosa succedeva nei campi di sterminio e ha letto dei passi tratti da numerosi libri. Il titolo dell’incontro era “C’è chi dice no”. L’idea era quella di farci scoprire storie di persone che hanno vissuto la seconda guerra mondiale e che hanno avuto il coraggio di opporsi, di pensare con la propria testa. Durante l’incontro ci ha parlato di diverse anime coraggiose tra cui Liliana Segre, Gino Bartali, Paul Grouningher e i giocatori della Dinamo Kiev. Ci ha colpito particolarmente il libro di Liliana Segre. Parlava di lei che col padre doveva arrivare in Svizzera per sfuggire ai soldati nazisti che cercavano e deportavano le persone ebree e non solo. Nel passo che ci ha letto Laura i due protagonisti erano terrorizzati e dovevano utilizzare documenti falsi. Arrivati alla frontiera Svizzera sono riusciti a passare pagando le guardie. Un altro libro che ci ha colpito e che ci ha fatto molto riflettere è stato “Il ragazzo che non uccise Hitler” perché parla di un soldato che sul finire della prima guerra mondiale, al termine di una battaglia ormai vinta, ha risparmiato un nemico tedesco: il giovane Adolf Hitler. Quest’uomo, l’inglese Henry Tandey, con un colpo avrebbe potuto evitare la seconda guerra mondiale. C’è da dire che al tempo non poteva sapere ciò che sarebbe diventato l’uomo che aveva davanti. Con il senno di poi, però, si tratta di un dilemma difficile: anche se da una parte ha fatto bene a non uccidere un soldato ferito che aveva concluso una battaglia, dall’altro ha risparmiato quel folle che vent’anni dopo avrebbe ordinato di uccidere milioni di persone. I titoli che ci hanno colpito di più sono e che vi consigliamo sono: “Il ragazzo che non uccise Hitler”di Michael Morpurgo, “Fino a quando la mia stella brillerà” di Daniela Palumbo e Liliana Segre, “Una bambina in fuga: Diari e lettere di un'ebrea mantovana al tempo della Shoah” di Lidia Gallico e “La corsa giusta” di Antonio Ferrara. Durante la mattinata abbiamo avuto anche l’occasione di riflettere sui campi di concentramento. A noi non sembra giusto chiamare delle persone con dei numeri come se fossero animali solo perché erano considerati di “razza inferiore”. Siamo convinti che tutte le persone siano uguali e che la giornata della memoria sia importante per ricordare l’accaduto in modo tale che non si ripeta mai più.
Thomas
Budi
Gabriel
Francesco