LA VITA NELLA CLESSIDRA

La poesia di Giorgos Seferis intitolata “ Solstizio d’estate” parla della natura e dei suoi rumori, come ad esempio il merlo che trilla e il tubare della tortora. La presenza viva del pioppo, il suo respiro, conta le ore del giorno e della notte, come una clessidra che fa vedere lo scorrere del tempo. Lo scrittore vuole rappresentare la dinamicità del giorno e della notte con degli esempi: il rafforzarsi della luna produce delle ombre sui muri della casa oppure della luce del sole che riflette sul giardino. La poesia cambia quando l’autore scrive “Accetta chi sei”, con questo intende che bisogna accettarsi per ciò che si è, anche con i propri difetti dando come un consiglio al lettore. All’inizio pensavo che il poeta descrivesse semplicemente un giardino con delle metafore, ma in realtà voleva dire qualcosa di più profondo, vuole farci capire che non bisogna sprecare la vita,dobbiamo nutrirla di conoscenza con i propri mezzi accettandoci come prima cosa, perché solo in questo modo acquistiamo più sicurezza in noi stessi. A mio parere la poesia sotto forma di metafore spiega anche che tutti hanno un’ispirazione dentro di sé che non si deve trascurare ma bisogna saperla coltivare. Per me questa poesia all’inizio non è stata semplice da capire, ma poi lavorandoci e analizzandola meglio mi sono reso conto del vero significato che voleva trasmettere e mi sono ricreduto.
Cristian Costa