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COME LA FENICE

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02/02/2025

Ciao Fabrizio,

Oggi, dato che mi fido molto di te, vorrei confidarti un fatto che non ho mai raccontato a nessuno o, almeno, non ai miei nuovi compagni di scuola.

Un anno fa, più precisamente nel mese di aprile del 2024, mi ero talmente stancato di rimanere sempre da solo che ho deciso di trovare il modo per farmi includere nel gruppo classe, che da ormai sette mesi si era formato senza che io venissi calcolato.

A quel punto, mi ero dovuto persino aprire con i miei genitori perché non sapevo più cosa fare con i miei compagni.

In tutto ciò, anche la mia prestazione scolastica era drasticamente calata e i professori se ne erano accorti, ma non avevo mai detto niente sulla mia vita sociale.

Alla fine, nemmeno parlando con i miei familiari ero riuscito a risolvere la situazione e, da quel momento, cominciai ad innervosirmi con un ragazzino di prima media, che tanto non si sarebbe mai rivoltato contro di me.

Lui si chiamava Enrico e questo era l’unica cosa che conoscevo di lui, ma tanto non mi importava chi fosse, solo che fosse abbastanza debole da subire le mie torture.

Non si lamentava mai, anche perché era chiaramente visibile che era terrorizzato da me e questo mi faceva sentire meglio, mi sentivo forte, spensierato, senza alcun timore verso gli altri, infatti speravo che non finisse mai.

All’inizio, ho cominciato con rubargli qualche caramella, tanto se aveva sempre le tasche piene, perciò non era nulla di importante.

Poi, ho capito che non mi bastava, infatti ho cominciato a rubargli i quaderni, l’astuccio e persino la giacca durante una giornata di pioggia.

Sono arrivato al punto che un giorno lo picchiai talmente forte che dovette andare all’ospedale con la scusa di essere caduto dalle scale.

Non avrei mai voluto che questo universo finisse, mi piaceva troppo e riuscivo a sfogarmi da tutte le mie paure.

Tutto questo andò avanti fino alla fine dell’anno ed io riuscii finalmente a farmi includere nel gruppo, ma, quando il ragazzino capì di esserne stanco, ne parlò con i suoi genitori.

Perciò, io venni espulso da quella scuola e dovetti ripetere l’anno.

Questo è il motivo per cui sono qua con voi, pur avendo un anno in più.

Da quel momento in poi, mi sono sempre vergognato di ciò che avevo fatto e evitavo qualsiasi situazione simile per evitare che riaccadesse.

Anche se da ciò qualcosa l'ho capito: dal male, si può rinascere! Come una fenice dalle sue ceneri.

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Ci vediamo, a domani

Andrea Renoldi

Stefany Noemi Mercado Rodas

Matteo Tassini

Riccardo Riva

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