LO SCRIGNO DELL'ANIMA

Genitore. Colui che genera: questa è l’etimologia di questa parola tanto ricca in significato quanto dibattuta oggigiorno. Infatti i più recenti dati affermano che ormai in Italia ci sono 1,24 nascite per donna. Non si raggiunge neanche il secondo figlio. In Europa la situazione rimane su questo trend, con una media che non supera il primogenito, anche se il nostro paese rimane ultimo nella classifica degli stati per natalità e secondo al mondo per anzianità (con un’età media di 46,4 anni, superati solo dal Giappone con 48 due numeri non troppo lontani).
Una domanda: perché?
Scorciatoie. La ricerca di esse come modo per raggiungere prima i propri obiettivi.
E questo, direte, come entra in correlazione con l’inverno demografico che l'Italia sta vivendo? Semplicemente, perdere il valore del sacrificio è l’indice costante che fa capire quanto la popolazione stessa stia dissolvendo la più umana virtù della solidale condivisione e del maestro insegnamento di vita fondato sullo scambio. Infatti, il non voler più procreare esplicita concretamente i rischi della perdita, per molti italiani, del senso di società come visione plurale. D’ altronde, mancando persone giovani, non si possono condividere i valori del passato per comprendere poi su che linea proseguire per il futuro. Quando non impariamo da ciò che è stato, positivamente o negativamente, si vanno ad annullare anni di sacrificio e impegno delle generazioni passate per costruire, ed affidarci il proseguimento dei “cantieri”, di quel grande ponte che è la storia dell’umanità. Non una storia qualunque, bensì il distillato degli insegnamenti che chiunque ha sempre cercato di darci. Tutto questo rischia di essere pericolosamente annullato: se non si dà al paese un futuro. tutto ciò crollerà per il degrado causato dalla piena del fiume dell’ egoismo “Vi si sfaccia la casa” diceva Primo Levi in “Se questo è un uomo” parlando delle memoria mancata, e poi proseguiva dicendo “Scolpitelo nel vostro cuore” ad intendere l’importanza sacra del ricordo: ciò, chiaramente, non può e non deve rimandare, in questo caso, all’abisso della Shoah, ma dobbiamo comunque riflettere sul monito di queste parole, per fare di esse una filosofia di vita per distruggere i muri che separano il raggiungimento di un futuro libero e prospero per l’Italia e per il mondo intero. Insomma, l’amore per il prossimo sta scomparendo a vista d’occhio, perdendo di vista ciò che è il nostro patrimonio etico e morale di persone in grado di poter lasciare un segno nella storia solo se in grado di trovare un degno erede.
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Micheloni Alessandro
Binda Francesco
Borelli Marco


ann idi