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PRIGIONIERO DELLA PAURA

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“Prigioniero della Paura”

Il racconto L’uomo che aveva paura del genere umano di Andrea Camilleri si trova all’interno del libro 1989 – Dieci storie per attraversare i muri. È la storia di un uomo molto ricco che, sopraffatto da una paura ossessiva verso i suoi simili, decide di isolarsi sempre di più. La sua angoscia si trasforma in un’ossessione per la sicurezza, fino a condurlo a una scelta estrema: costruirsi una tomba sotterranea in cui rinchiudersi, lontano da ogni contatto umano, dove morirà completamente solo.

Questa storia ci ha fatto riflettere su molti temi importanti: paura, solitudine, isolamento, tecnologia, ricchezza e diversità. L’uomo protagonista incarna la figura di chi si costruisce barriere e muri per paura di ciò che non conosce, allontanandosi dal mondo fino a diventare prigioniero di sé stesso.

Le illustrazioni che accompagnano il testo ci hanno aiutato a cogliere il senso più profondo della narrazione. La prima immagine mostra l’uomo rinchiuso in una gabbia, con la chiave in mano: un simbolo potente della prigionia autoimposta. È lui stesso a chiudersi dentro, convinto che sia l’unico modo per proteggersi dagli altri.

La seconda illustrazione lo ritrae nascosto sotto le coperte, terrorizzato dalla cameriera. Anche in questo caso, la sua paura irrazionale prende il sopravvento, impedendogli di affrontare la realtà.

Rileggendo con attenzione, ci siamo chiesti: da dove nasce questa paura del genere umano? Una possibile risposta potrebbe essere un passato segnato da esperienze dolorose. Forse, da giovane, l’uomo è stato vittima di bullismo o di atti di arroganza, episodi che lo hanno segnato profondamente, portandolo a isolarsi per evitare di soffrire ancora.

L’isolamento, in questi casi, diventa una barriera invisibile ma potente, capace di separare l’individuo dal mondo esterno. Una scelta che può sembrare una difesa, ma che finisce per diventare una vera e propria prigione.

Questo tema ci ha fatto riflettere sull’importanza delle relazioni umane e su quanto sia fondamentale affrontare le proprie paure e superare i muri che ci separano dagli altri. Isolarsi può sembrare una soluzione, ma a lungo andare ci rende più fragili e vulnerabili.

Il racconto ci ha suggerito anche un’altra chiave di lettura: il tema della paura del diverso. Spesso, ciò che non conosciamo ci spaventa e ci porta a chiuderci in noi stessi. Questo accade non solo nelle storie individuali, ma anche a livello sociale e politico. L’immigrazione, ad esempio, rappresenta un cambiamento importante per molte comunità, che possono reagire con apertura o, al contrario, con paura e diffidenza. 

La storia del protagonista diventa così una metafora della nostra società, dove troppo spesso si costruiscono muri invece di cercare un dialogo. La diversità, se accolta, può arricchirci e aiutarci a crescere; se temuta, ci isola e ci priva di opportunità preziose

Carlo Alberto Rossi

Irene degli Esposti

Giorgia Sanguanini

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